giovedì 11 dicembre 2014

L'imprevedibile

Certe volte credo d'esser stata contagiata dalla temuta sindrome dello blocco dello scrittore poi niente, mi metto qui e inizio a scrivere, così, di getto, senza manco pensarci su.

Sono una tipa strana ma questo lo si sapeva. Quel che invece non sapevo di sapere Socrate, sii proud of me, pliz è che sono pure imprevedibile. In realtà, forse, lo sapevo già ma solo ora che non ho un cazzo da fare ho scoperto il mio lato una cifra intimista e new age no, stolti il kamut ancora non me lo magno, non fate i gretini peppiacere me ne sono resa conto. 

Ieri, per esempio. Giornata strana. Mentre pulivo la macchinetta del caffè, attività che, non so perché, mi rende fiduciosa e ottimista insomma portatemi una carrettata de Bialietti ho deciso di imbellettarmi, uscire ed esplorare le torbide e fredde lande abruzzesi alla ricerca del regalo natalizio per l'USI, di qualche inutile aggeggio made in china per il presepe, degli ingredienti per una cheescake all'italiana e di un paio di calze a pois per me. Il terzo paio, per la precisione. Non durano 'ncazzo 'sti 20 denari.

Ho trovato tutto, ma con fatica. Sono tornata a casa dopo tredicotre ore e Biagio, ormai abituato alla mia costante presenza, ha smattato esibendosi in salti in alto e carpiati olimpionici. Il tutto, ovviamente, mentre io rientravo carica come un mulo da soma.

Forse l'iperattività di ieri è stata fatale, devo aver consumato tutto il mio bonus energie perché oggi, che avevo un sacco di buoni propositi, non ho fatto niente. Ma proprio niente niente. Manco 'na doccia. Mi sono sfamata con un'insalata pronta lattuga, pomodorini (due), noci e grana e ho guardato Harry Potter a letto. Letto che, per dovere di cronaca, è sfatto da quando mi sono alzata. La lavastoviglie è piena, i bidoni della spazzatura pure, peli e polvere mi mangiano viva e Biagio sbav... no scusate quello lo fa sempre.

Se la mia imprevedibilità e tutta 'sta manfrina del decidi le cose al momento, campa giorno pe' giorno etcetera mi piace quella degli altri mi urta.

Ho pianificato al dettaglio i miei prossimi appuntamenti e quando dico al dettaglio intendo che ho deciso pure gli outfit (sparateme) e poi quella adorabile mostriciattola che deve farmi le unghie ha visualizzato ma non risponde su WatsApp. Ma io dico. Manco un okkei. Niente di niente. Così io resto qui a stalkerarla on line manco fosse un bel sorco co' l'addominale tartarugato e la mutanda giropisello. 

Mio marito tornerà alle nove e trenta passate e visto che sono imprevedibile (l'avevo già detto?) e pure piuttosto annoiata sto persino pensando di pulire i cessi. Alle venti e trenta, mentre tutte le prevedibili, noiose, banali e maledettamente normali famiglie italiane cenano davanti al tiggì.

Questa è la mia vita gente. Misa che di regale non è rimasta 'na mazza.

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