mercoledì 3 giugno 2015

Asso di denari

Quando sei la ruota di scorta dell'ultima ruota del carro, le settimane attraversate da un ponte saranno, semplicemente, settimane spezzate che hanno sì, l'innegabile pregio di essere composte da due venerdì ma anche l'indiscutibile svantaggio del doppio lunedì.

Il misero giorno di festa concessovi dal calendario italiano o mariano, che spezzerà la vostra consolidata routine regalandovi un'illusoria sensazione di libertà, lo pagherete caro. Soprattutto se sarete gli unici sfigati a dover circumnavigare il globo. 

Non solo dovrete raggiungere i vostri task con un giorno in meno a disposizione ma anche fare da tappabuchi, barcamenandovi col lavoro di chi, con buona probabilità, è andato a mostrare le sue bianchicce e mollicce nudità a Oxtia o Fregene.

Sono affetta da stanchezza midollare. Mi addormento sui bus e torno a casa strisciando. Se non altro il sovraccarico di lavoro mi ha permesso di uscire dall'anonimato. Non che ne sentissi il bisogno però, si sa, noi donne amiamo essere ricordate.

Un'arma a doppio taglio, la popolarità. Perché il tuo volto si associa alla lode, ma anche all'infamia. Così se da un lato gioisco dei miei discreti successi dall'altro mi intimoriscono le aspettative degli altri. 

Nel frattempo continuo a far di conto, senza risultati apprezzabili. Le nostre finanze non sembrano arretrare, neppure avanzare. Il puritanesimo imposto alla gestione dei nostri denari cozza contro bollette, assicurazioni e regali di nozze. 

Cerco di tenere a bada le mie ansie come meglio posso. Fallisco spesso. Accuso l'USI di avere le mani bucate, compro tailleur in saldo e scrocco caffè.

Dicono che le cose migliori sono gratis. Sarà. A me gratis non m'arriva manco un figlio, pensa te.

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