domenica 19 luglio 2015

Segni

Ieri il figlio della mia amica C. ha compiuto un anno. Lei ha festeggiato in pompa magna, io in pompe funebri.

L'amica N., che parla attraverso le parole del suo psaico, ha detto che l'invidia è un sentimento umano, normale e perciò tollerabile. Non dobbiamo biasimarlo, ne biasimarci.

Non sono molto d'accordo, l'invidia è un boomerang. Torna al mittente con forza doppia rispetto a quella che abbiamo impiegato nel lancio. E ti coglie 'nfronte. Bisognerebbe liberarsene.

 Fosse facile.

Sono quasi convinta che la mia infertilità si palesi attraverso qualche inequivocabile segno fisico che tutti notano tranne io. Le conversazioni con le mie amiche, quelle che non sanno nulla del nostro calvario, finiscono sempre con aneddoti di poveraggente sfigata come la sottoscritta ma, evidentemente, molto più matura e bendisposta nel raccontare le proprie vicissitudini procreative rispetto a me, che resto quasi sempre zitta, annuisco e smentisco cazzate tipo la mutazione MTHFR non ti fa venire i figli.

Effettivamente giustificare il mio sconfinato sapere diventa di volta in volta più difficile, prima o poi confesserò al mondo la mia condizione. Magari otterrò un po' più di tatto, magari un po' più di sbattimenti di coglioni. La vita è rischio.

Sarò sola a casa per due settimane, durante le quali cucinerò pochissimo e farò molto sport. A lavorare moltissimo c'ho già pensato la settimana scorsa. Tag, tabelle e cifre hanno accompagnato i miei giorni e tormentato le mie notti. Questo il motivo della mia assenza da qui. Di cui nessuno, è evidente, può aver sentito la mancanza. Nessuno tranne io, che in realtà, in base alla mia recente teoria egocentrica, sono tutti. Quindi tutti hanno sentito la mia mancanza. Quindi mi do, da sola, il bentornata.

Alla prossima, Princess.


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