giovedì 6 agosto 2015

Il tempo del dovere, il tempo del piacere, il tempo che non passa

Non nutro più dubbi riguardo la relatività del tempo. L'ampiezza delle ore che mi separano dalle risicatissime ferie consessomi è cosi tangibile da materializzarsi, o quasi. Col cervello già per metà compromesso dall'idea di staccare la spina, schivo le grane lavorative che mi costringerebbero a restare attaccata a questa scrivania. Legata al filo d'un pensiero scomodo e ostinato.

I colpi di coda sono sempre i peggiori e i cinque minuti prima dell'arrivo sempre i più lunghi. Nel mio caso, come al solito, ci si mette di traverso anche il fato che mi vuole distante da mio marito da quasi tre settimane. Le incombenze quotidiane, come sospettavo, si sono rilevate più dure delle mancanze affettive rispetto le quali sono, oramai, piuttosto temprata.

La spesa resta sempre il problema principale. Giorni fa mi sono accorta che shampoo, bagnoschiuma, sapone intimo e rotolo appiccicoso levapeli scarseggiavano. Se l'indipendenza da poppe al vento è un valore da difendere e promuovere, lo sfruttamento di amici, colleghi e famigliari, sebbene non orotosso, è un escamotage a cui ricorrere quando due ore libere sono un miraggio. Così ho diviso tra più persone il peso di un solo favore in tante piccole, trascurabili, cortesie. Collega Enne mi ha rimediato due spazzole, mia madre un bagnoschiuma, mia zia lo shampoo. Al sapone intimo c'ho pensato da sola stamattina. Mi sono fiondata nella prima farmacia che ho trovato, in stazione e ho risposto uno qualsiasi, va bene tutto alla dottoressa che si è premurata di chiedermi se avessi esigenze di igiene intima particolari. Povera la mia passera.

Ora, quindi, vado in giro con un boccione di Infasil neutro, due spazzole e un vestito in borsa.

Sì, un vestito.

Perchè se il tempo per il dovere scarseggia, quello per il piacere si trova sempre. Come il secondo stomaco per i dolci.

Colta da improvvisa e ingiustificata botta di autostima ho deciso di comprare un abito lungo, di maglina, attillatissimo. Una di quelle robe da quindicenne che manco le quindicenni, a ben vedere, potrebbero permettersi. Ho avuto quantomeno la decenza di evitare le righe, limitandomi a un elegante total black.Forse ho buttato otto euri nel cesso, forse sarò fighissima. Di certo l'85 in partenza mi ha evitato l'acquisto di una maglietta alla marinara.

A chiosa di quest'inutile ciarlare un'informazione importante. La più importante. Due soli cicli mi separano dal prossimo appuntamento, fissato oggi, con Sboaccaccio. Il 28 settembre. Poi non si torna più inditetro. Almeno spero.

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