martedì 24 novembre 2015

Marescialli, Cavalli e vecchie russe

Alla fine ieri sera sono arrivata a casa con un'emicrania olimpionica, un accenno di cagotto e le gambe che facevano giacomo giacomo, sempre che questo voglia dire qualcosa nell'idioma comune. Nel caso in cui la risposta sia no: con le gambe molli e tremolanti. Per stemperare la tensione e il senso di vertigine, che alla guida di un'auto potrebbero essere fatali, mi sono messa a cantare in macchina di ritorno dal lavoro. Avrei preferito di gran lunga il vecchio, lercio bus Cotral che mi avrebbe concesso di schiacciare un pisolino ma lo sciopero h24 mi ha costretto al volante, con lo scazzo a palla e l'occhio stralunato alla Crudelia Demon.

Ho dormito tanto e bene ma non ho recuperato. Sarà perché non mi sono concessa una mezz'ora extra e mi sono fiondata in caserma, per la denunicia di smarrimento del mio token.

Token? Si chiama proprio così?



Controllo su Google

Di preciso non so cosa il maresciallo abbia trovato ma sul foglio, alla fine, ha scritto in data imprecisata ho smarrito la mia penna USB token della banca.

Meglio un'informazione ad minchiam in più che una in meno.

Uscita dalla caserma ho preso il primo bus e sono arrivata in stazione con mezz'ora di anticipo. L'ho passata da Sephora nel vano ed ennesimo tentativo di trovare un degno sostituto di Serpentine, il profumo di cui mi sono perdutamente innamorata a vent'anni, per caso, e che non avrei mai sostituito se non fosse, con mio immenso cordoglio, andato fuori produzione ormai parecchio tempo fa. Il commesso m'ha spacciato My Burberry. Lì per lì m'è piaciuto. Lì per lì a me i profumi piacciono tutti. E' nel corso delle giornata che inizio a odiarli. Così, nonostante qualche pressione di troppo, ho resistito all'impluso di comprarlo facendomi lasciare un campioncino in cambio della promessa che sarei tornata l'indomani. Frenare il mio istinto è stata cosa assai saggia visto che ora, alle sette passate di sera, vorrei strapparmi la pelle dei polsi per non sentirlo più e continuo a chiedermi cosa c'azzecchi quest'aggressività che ti sfonda le froge con la morbida e sensuale mescolanza di agrumi che caratterizzava il compianto Cavalli.

Prima di iniziare il turno, come ultima commissione, mi sono chiusa in uno di quegli orrendi gabbiotti di plastica per fare le fototessera che vedrò, per i prossimi anni, nella mia Carta d'Identità. Al sesto tentativo la voce robotica del computer s'è stranita, mi ha fatto capire che non avrebbe più concesso indugi. Ho scelto, presa dal panico, l'ultimo scatto. Paro russa e vecchia. O forse lo sono. E c'ho sempre l'occhio stralunato alla Crudelia Demon.

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